Infantino, qua la manetta… – La Tosse e il Qatar
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Infantino, qua la manetta…
Qatar 2022, infine, sancisce l’ingresso dell’Africa nel Gotha del calcio mondiale con il quarto posto finale del Marocco.
Marocco che ha avuto il merito di catalizzare il tifo “neutrale”, perché si sa: quando la nostra squadra non è in ballo, allora tifiamo sempre per Davide contro Golia.
Diventiamo tutti sociologi, andiamo alla ricerca di “significati” che probabilmente esistono solo nella nostra testa, ma tant’è.
Ci piace farlo. Il “piccolo” Marocco che fa fuori in rapida successione Belgio, Spagna e Portogallo, che spaventa la Francia e s’inchina alla Croazia nella “finalina” fa simpatia, ci fa sentire tutti più buoni (?!?).
Un amore così grande
E se qualcuno si è domandato per quale motivo il popolo qatarino abbia sposato in maniera così eclatante fin dall’inizio la formazione di Regragui e non un’altra rappresentante del mondo arabo, la risposta forse sta nelle pagine del Qatargate, uno “scandalo” destinato – secondo chi si intende di queste cose – a durare il giusto, al di là della gravità, perché avvenuto con la benedizione degli Stati Uniti e dei loro vassalli europei.
In ogni caso, nei faldoni del Qatargate trova ampio spazio pure il Marocco, impegnato nello sfruttamento del Sahara occidentale, un territorio da anni conteso con il Fronte Polisario, movimento indipendentista del popolo Saharawi che abita quell’area e che reclama i propri diritti.
Gli sfruttati che diventano sfruttatori? Beh, anche in questo caso hanno imparato in fretta.
Siamo tutti marocchini
Nel Nord Italia, da sempre, le persone di origine meridionale vengono (vorrei scrivere “venivano”, ma non abbiamo ancora il grado di civiltà necessario) raggruppate nel termine “marocchino”.
Beh, stavolta pare proprio che i marocchini siano stati più bravi di noi a integrarsi: sul piano della corruzione, certo, perché da Rabat al cuore dell’Europa il flusso di denaro a quanto pare è stato cospicuo e costante, ma pure sul piano calcistico sono già dei nostri.
Hakimi, ieri, avrebbe coperto d’insulti il presidente della Fifa, Gianni Infantino, facendo anche il gesto delle manette di mourinhiana memoria. Non era soddisfatto, dicono, degli ultimi due arbitraggi. Ah, già, è vero: il Marocco, da quello che emerge, pagherebbe di tasca per evitare certi arbitraggi (vero, Eva Kaili?).
Ok, ma ieri chi avrebbe dovuto ungere, il qatariota Al Jassim?
