Francis Severeyns da Wasemalle
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Scienza inesatta
Materia strana il calcio, incomprensibile magari, indecifrabile sicuramente; nomi e situazioni che mescolati in circostanze e ambienti diversi danno luogo a risultati completamente opposti, la scienza avrebbe di che impazzire!
Anversa, Pisa, attaccante, gol, velocità e personalità gli ingredienti mischiati in questo racconto che torna indietro fino all’estate del 1988 e vede protagonista un attaccante belga, Francis Severeyns da Wasemalle, classe 1968.
Centosettantotto centimetri e una settantina di chili scarsi compongono il fisico di questo attaccante rapido e scaltro che si mette in mostra in patria con la maglia dell’ Anversa, due stagioni di apprendistato e alla terza (87-88) ecco che con 24 centri si laurea capocannoniere del campionato belga attirando su di sé le sirene degli osservatori; lo valuta il Torino e gli fa un’offerta concreta il Valencia, ma poi spunta quel volpone di Romeo Anconetani e con un miliardo e duecento milioni lo porta a Pisa alla corte di Bolchi, Serie A, il paradiso per uno straniero di quelle stagioni.
Surclassata la Fiorentina
I nerazzurri toscani sono al secondo campionato consecutivo in massima serie e mirano a mettersi alle spalle quattro squadre nel primo anno del ritorno a 18 squadre; Severeyns fa coppia con l’olandese Mario Been, uno dai piedi buoni che gli gioca dietro, le premesse per sognare ci sono tutte, insomma, e la Coppa Italia le alimenta alla grande, il Pisa viene inserito nel girone 6 (altri tempi, allora la Coppa era divertente e metteva in confronto realtà di Serie A e Serie C) con Fiorentina, Virescit, Genoa, Ancona e Avellino.
L’esordio ufficiale avviene il 21 agosto ad Ancona, il Pisa passa 2-1 e il belga si fa 90 minuti con l’undici sulla schiena, così come tre giorni più tardi nell’1-1 di Bergamo con la Virescit; la terza però è quella buona, 28 agosto 1988, una data che a Pisa ricordano tutti.
Va in scena il derby con la Fiorentina e i nerazzurri volano letteralmente, Severeyns ha il solito 11 addosso e al 37′ segna il 3-0 dopo aver fornito l’assist poco prima a Piovanelli, autore del 2-0; Baggio al 66′ prova a riaprirla con un gol dei suoi (leggasi da antologia), ma il belga al 77′ va ancora in rete fissando il punteggio sul 4-1 (Dunga segnerà ancora una rete per i viola) e guadagnandosi il 7 in pagella.
Buona prestazione anche con il Genoa tre giorni dopo e il 3 settembre a Pisa segna il momentaneo 1-0 all’Avellino (finirà 1-1), aiutando i toscani a passare alla seconda fase.
In campionato, però…
A metà settembre ecco il via alla stessa, girone 3 con Pescara, Roma e ancora Ancona; Severeyns gira bene, segna l’ 1-0 al 50′ contro i giallorossi ed esce a dieci minuti dal termine sostituito da Brandani, finisce 3-1 per il Pisa; 2-2 a Pescara il 21, con il belga schierato dall’inizio così come nell’1-1 casalingo con i dorici che sancisce il passaggio ai quarti degli uomini di Bolchi, ci si rivedrà a gennaio!
Il nove ottobre, intanto, prende il via la Serie A, il Pisa attende il Bologna e le aspettative sono tantissime, sarà un flop perché i felsinei passeranno con uno 0-2 e Severeyns naufragherà con il resto della squadra, bis a Milano con l’Inter sette giorni più tardi, 4-1 per i nerazzurri del Trap e il belga isolato e spaesato come fosse un altro giocatore rispetto a quello visto in coppa.
Bolchi lo mette dall’inizio fino alla quinta, ma il gol non arriva e le certezze iniziano a vacillare, il Pisa ha bisogno di gol e non può aspettare più di tanto, così il campionato del giovane belga scorre tra un ingresso a gara iniziata e una sostituzione a partita in corso, a gennaio poi ha l’occasione di rientrare tra i titolari quando Piovanelli non è al massimo della forma, ma nelle tre gare che inizia (e non finisce) non incide mai; gioca però la gara di andata dei quarti di Coppa Italia con il Verona, 11 sulla schiena e pareggia al 29′ la rete degli scaligeri prima di farsi cambiare da Piovanelli al 68′.
In campo da titolare anche al ritorno e nella storica semifinale con il Napoli (1 e 8 febbraio), avrà ancora la chance nel finale di un campionato che vedrà il Pisa scivolare in Serie B, titolare dalla ventottesima alla trentunesima resterà ancora all’asciutto chiudendo l’esperienza italiana con 26 presenze in campionato e nessuna rete, dodici in Coppa Italia e cinque reti più la segnatura (inutile) nel ritorno della Supercoppa Mitropa con il Banik Ostrava.
Tornando a casa
Tornerà in patria al Malines ritrovando la via della rete, poi ancora Anversa, dove per colpa di un’Italia ingrata (nel caso il Parma) perderà la finale di Coppa delle Coppe a Londra, dove segnerà il momentaneo 1-1 al 10′ ma si dovrà arrendere all’ex compagno Cuoghi, autore del 3-1 definitivo.
La carriera prosegue con un’avventura in Austria al Tirol Innsbruck durata una stagione e poi il rientro in Belgio tra Ekeren, Beerschot, Westerlo, Cappellen e Sint Lenaarts, tutte stagioni all’insegna di quel gol che in terra italica non volle arrivare….