Bruxelles ha una gran Fifa?
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Bruxelles ha una gran Fifa?
Magari qualcuno ci aveva pure creduto, al fatto che la Fifa avesse assegnato i Mondiali al Qatar per creare anche in quella zona una tradizione calcistica.
La Blatter Company come gli Stati Uniti, con la prima che “esporta calcio” mentre gli altri “esportano democrazia”, nel senso che radono al suolo un Paese e poi le sue aziende lo “ricostruiscono”.
Bel mondo, il nostro: l’iPhone 14 Pro Max da 256gb ci salverà. O no?
Ma dai, non me l’aspettavo…
Venerdì scorso, una piccola bomba ci ha risvegliati dal nostro tradizionale torpore. Mazzette di denaro per ottenere un trattamento di maggior riguardo da parte del Parlamento Europeo: esplode il caso “Qatargate”.
La procura di Bruxelles spiega che il Paese del Golfo Arabo avrebbe cercato di influenzare le posizioni del Parlamento Ue nei suoi confronti “versando ingenti somme di denaro o offrendo regali di grande entità a terzi che ricoprono posizioni politiche o strategiche di rilievo” all’interno dell’istituzione europea: si procede per “corruzione di funzionari e membri degli organi della Comunità europee e di Stati esteri, riciclaggio e associazione per delinquere”.
Insomma, in fin dei conti – nella peggiore delle ipotesi – la Fifa avrebbe solo bruciato sullo scatto il Parlamento Europeo…
Meglio non esserci
Chi fa il mio mestiere, proprio come i calciatori, ha un sogno nel cassetto: partecipare a un Mondiale.
Beh, stavolta invece – statisticamente parlando – è stato meglio non andare nel Golfo Arabo. A oggi, infatti, sono tre i giornalisti morti in Qatar durante i Mondiali: Roger Pearce, direttore tecnico dell’emittente londinese Itv Sport; il reporter americano Grant Wahl; il fotoreporter qatarino Khalid al-Misslam.
Pearce è deceduto il 21 novembre nella sua camera di albergo a Doha, dove era arrivato per coprire l’ottava Coppa del Mondo: sarebbe andato in pensione il 31 dicembre.
Poi è toccato al popolarissimo reporter americano Grant Wahl, quello fermato all’ingresso dello stadio prima della partita tra Stati Uniti e Galles perché indossava una maglia arcobaleno.

Infine, Khalid al-Misslam, fotoreporter di Al Kass TV.
Tutti e tre scomparsi per “morte naturale”, anche se il fratello di Wahl la pensa in modo diverso e parla apertamente di omicidio. Non deve preoccuparsi: magari il Parlamento Europeo aprirà un’inchiesta per chiarire la vicenda…